Vista l’ampiezza dell’istruttoria già realizzata e le molteplici opportunità già date a Edison di integrare e modificare il progetto, la proroga concessa a Edison per le memorie difensive non ha alcuna giustificazione.
In ogni caso quello che non può e non deve accadere è che la Edison, come già ampiamente preannunciato negli organi di stampa, utilizzi la proroga concessa per apportare ulteriori modifiche al progetto, che, come previsto chiaramente dalla normativa di riferimento, deve pervenire alla Conferenza dei Servizi già completo nei suoi assi fondamentali.
Consentire modifiche nella fase conclusiva del procedimento significherebbe aggirare le garanzie di partecipazione e di controllo democratico da parte dei cittadini su ciò che viene progettato a discapito della loro salute e della qualità della loro vita.
Resta, comunque, il fatto che non sarà certo quello che potrà scrivere Edison in questi 60 giorni, da presentare entro l’8 ottobre, a modificare l’impatto reale dell’impianto, già ampiamente dimostrato, sulla salute, sull’ambiente e sul futuro dei nostri territori.
Per questo restiamo convinti che, al di là della proroga e dei profili formali, il preavviso di rigetto già recapitato a Edison, intervenuto a conclusione di una lunga istruttoria, costituisca un punto di non ritorno a cui seguirà necessariamente la determinazione che sancirà formalmente il NO alla realizzazione dell’impianto, un NO già scritto nella storia della nostra città.
Assemblea Permanente Stop Edison
Parte della rassegna stampa riguardante la notizia in oggetto: